L'UOVO E LA CROCE

Paggeria Arte - Sassuolo

28 marzo - 19 aprile 2015

ZOO: gabbia delle scimmie

Roccabianca - 6 giugno 2014 - Riparty

LUSTRUM - 5 ANNI IN COLLEZIONE

galleria 1.1 ZENONEcontemporanea (RE)

22 febbraio / 2 marzo 2014

ARTeCO @ ON/OFF

31 gennaio / 28 febbraio 2014

PRIMO VOLO

installazione artistica su 30 fusti industriali

"PRIMO VOLO" nasce dal disegno tecnico relativo al " Reggiane RE 2005 Sagittario", l'aereo progettato e costruito presso le Officine meccaniche Reggiane negli anni quaranta.
Una texture grafica scaturita dalla sovrapposizione delle singole parti del veivolo estrapolate e stilizzate.

Installazione artistica ideata da Spazio Gerra, a cura di Officina delle Arti (Atelier Bee Live) , in collaborazione con l’Istituto superiore di studi musicali “Achille Peri” di Reggio Emilia e il Professional Music Institute – Pmi di Reggio Emilia.

Durante l'inaugurazione del nuovo Tecnopolo, il 26 ottobre 2013, il suono generato dal più classico prodotto industriale, il fusto cilindrico in lamiera, si è trasformato in un concerto condotto da 30 percussionisti, diventando un’installazione artistica itinerante, grazie alla collaborazione di realtà ed esperienze artistiche diverse.

BE SMART....BUY ART

Spazio san Giorgio (Bologna) / dall'8 al 22 dicembre 2012

SILVER SCREEN: mostra collettiva sul cinema

PaggeriArte, Sassuolo (RE) / dal 10 novembre al 2 dicembre 2012

ECONOMIE ARTIFICIALI e TIGRI DI CARTA

Chiesa di SS.Carlo (RE) / dal 13 ottobre al 28 ottobre

L'Associazione Culturale Flag No Flags presenta, dal 13 al 28 ottobre 2012, la collettiva "Economie artificiali e tigri di carta", allestita presso la Chiesa di San Carlo (Via S. Carlo, 1 - Reggio Emilia) con opere di Atelier Bee live (OFFicina delle arti)

L'esposizione prende il titolo dall'articolo  "Fantasmi del capitale" di Arundhati Roy, scrittrice indiana che nel 2004 ha ricevuto il "Sydney Peace Prize" per il suo lavoro nel campo sociale e il continuo sostegno alla nonviolenza.

In mostra, cinque opere di grandi dimensioni, realizzate per l'occasione dai cinque giovani autori reggiani che fanno parte di Bee live, gruppo eterogeneo di artisti visivi e sonori che mira a trasferire l'arte dalle gallerie al contesto quotidiano, trovando stimoli creativi nell'ambiente esterno e nella fruttuosa interazione con il pubblico.

Evento organizzato in collaborazione con Diocesi di Reggio Emilia Guastalla - Ufficio Beni Culturali e Comune di Reggio Emilia - Reggio Città delle Persone - Reggiani per esempio. Media partners: CSArt e Clubart. Partner tecnologico: Antherica.

Inaugurazione: sabato 13 ottobre, ore 18.00.
Orari: martedì e mercoledì ore 21.00-22.30, venerdì ore 18.30-22.30, sabato ore 10.00-13.00 e 18.00-22.30, domenica ore 21.00-22.30, chiuso lunedì e giovedì.

Per informazioni: info@flagnoflags.org - 335 5421683.

FESTIVAL della FILOSOFIA 012 (sulle COSE)

Magazzini criminali di Sassuolo / dal 14 settembre al 7 ottobre

Sono cose in piena regola, i My ToYs: ideali e materiali, definite eppure non classificabili.

Nascono mobili, come regalo da fare agli amici, cose create, finite e donate. Per declinarsi più tardi in community, comunità immaginaria, espandibile, potenzialmente infinita; affiancata poi da gruppi di persone in carne ed ossa, estimatori di settore, appassionati occasionali, nuovi amici.

Sono figure meticce, mixate, irreali, i My ToYs, capaci però di dissolvere quella cortina che spesso distingue e separa due mondi: l’aeroporto fantasioso e roboante dei bambini e la torretta di controllo degli adulti; capaci di rimettere in rapporto questi luoghi della mente, questi poli alla deriva (poli in dialogo costante, viceversa, nel paese da cui sorge quest’idea del kawaii, del dolce-leggero-bizzarro, ossia il Giappone contemporaneo); capaci essenzialmente di passare un’espressione, un sentimento, un’attitudine alla vita.

Sono soprattutto cose uniche, i My ToYs, cose clonabili ad occhio, al di fuori del concetto pervasivo di prodotto, serie, cosa omologata strettamente funzionale. Perché il taglio – se succede di rifare un certo toy – disegna un angolo più acuto o un rigo appena più abbondante, perché i punti del cucito si dispongono secondo un altro ritmo, e se la stoffa la si trova di un colore differente può andar bene, addirittura può andar meglio; cambierà un accostamento, una livrea, cambierà – ancora una volta – il carattere del personaggio.

Ciò che rimane, incorrotta e brillante, è la singolarità di ogni figura; quella natura di cosa pacifica e benaugurante, che in un contesto sociale – massimizzando il pensiero di Ingrid – potremmo tradurre nel sogno di vivere serenamente, alla pari, le proprie realtà.

Accompagnati, guidati, accuditi pur sempre da piccole e sane irrealtà.

 

 

Giovanni Fantasia

Cose: ciò che si pensa o s'immagina.

La nostra mente genera continuamente pensieri, che attraverso un fatto, un gesto, un' azione si tramutano in cose materiali e concrete.
Queste ultime sono averi, beni, che possiedono in sè una causa, una ragione, uno scopo: una cosa!

I My ToYs sono buffi pupazzi di pile, dall'aspetto innocente, infantile con occchi grandi e guance rosse.

Queste mie "cose" sono l’oggettivazione dei miei pensieri.

Portando avanti lo stile “superflat” (superpiatto), che ipermodernizza la tradizione pittorica giapponese, attingendo alle culture metropolitane odierne, i My ToYs (pupazzi bidimensionali ) vogliono portare colore in un mondo troppo spesso in bianco e nero.
Vogliono portare un sorriso e far nascere pensieri felici che si tramutino in gesti felici e cose felici.

Perchè da cosa nasce cosa e da cose dolci e colorate spero nascano cose altrettanto dolci e colorate.

 

L'artista

ANT WORK 012: LAND! Terra

Spazio Gerra. 6 luglio - 15 agosto 2012

ROSSO KAWAII: installazione a 4 mani con Ema Cadar

La libertà concessa agli operatori fa sì che il processo del “remix” diventi inevitabilmente collaborazione. Così è successo per esempio alle due giovani artiste reggiane, insieme per elaborare un mondo tanto ideale quanto infantile, fatto di pupazzi e casette di cartone fluorescenti. L’installazione doveva, secondo le ragazze, limitarsi a questo, ma non è stato così. Nel corso della notte parte del pubblico si è sbizzarrita con i colori e li ha sparsi per l’intera stanzetta che ospita l’opera, creando un intero ambiente fluo.

 

Francesca Mora

ROSSO KAWAII

Questa città è allucinogena.

Si nutre di stupore

Il kawaii incontra l'abracadar

 
 
 
A volte, purtroppo, le città, reali o fantastiche che siano, subiscono degli attentati.
La nostra ne ha subito uno la notte tra il 6 e il 7 luglio 2012.
Quello che vedete è ciò che ne è risultato.

(RIP Tsk!)

NEVER GIVE UP!
Le artiste

"TRA FUMETTO e STREET ART": mostra collettiva presso il Mauriziano (Reggio Emilia)

"TREGIOVANI" : mostra collettiva presso la vetrina del Circolo degli Artisti (Reggio Emilia)

3 - 9 aprile 2012

"POP 3" : mostra collettiva presso la Galleria 8,75 (Reggio Emilia)

21 gennaio 2012/ 22 febbraio

Il nuovo anno della Galleria 8,75 Artecontemporanea di Reggio Emilia (Corso G. Garibaldi, 4) si apre con la collettiva "Pop3", curata da Chiara Serri con opere scelte di Matteo Beltrami, Gianmaria Giannetti e My ToYs

Il titolo dell'esposizione, che sarà inaugurata sabato 21 gennaio alle ore 17.00, fa riferimento al protocollo che permette l'accesso remoto al server di posta elettronica e la ricezione della propria corrispondenza. Un termine tecnico, entrato ormai a far parte del linguaggio comune, che ben sintetizza il progetto: tre giovani artisti, diversi per esperienze e linguaggio, che attingono ad un sostrato culturale di matrice neo-pop.

In mostra, i dipinti di Matteo Beltrami, caratterizzati dal ripetersi di un personaggio stilizzato al quale vengono di volta in volta associati elementi simbolici e narrativi, una selezione di opere recenti di Gianmaria Giannetti, popolate da esseri antropomorfi che, tenendosi per mano, tentano una fuga impossibile, e i pupazzi della serie "My ToYs", veri e propri collage realizzati da Ingrid Russo in pile cucito a mano.

L'esposizione sarà visitabile fino al 22 febbraio 2012, il martedì, il mercoledì, il venerdì e il sabato con orario 17.00-19.30, oppure su appuntamento (340 3545183). Ingresso gratuito.

 

CHIARA SERRI

"TRICOLORE" : mostra collettiva a Sassuolo (RE)

3 dicembre 2011/ 8 gennaio 2012

« Su i limiti schiusi, su i troni distrutti
piantiamo i comuni tre nostri color!
Il verde la speme tant'anni pasciuta,
il rosso la gioia d'averla compiuta,
il bianco la fede fraterna d'amor. »

(Giovanni Berchet, All'armi all'armi!, 1831)

 

Tre sono i colori della nostra bandiera, tre come le righe in cui è suddivisa, tre come gli ideali che incarna (libertà, uguaglianza e fraternità).Il tre, simbolo del ternario, è anche emblema dell’esoterismo; primo numero dispari, poiché l’uno non è considerato un numero, il tre è profondamente attivo e possiede una grande forza energetica e un forte valore unificante.E’ soluzione del conflitto dualistico, poiché due elementi non possono essere conciliati senza l’ausilio di un terzo, e per questo il tre è considerato un numero perfetto. Ma certo non pensavano alla simbologia del numero quando, nell’autunno del 1794 , il bolognese Luigi Zamboni, natio del capoluogo emiliano, ed il suo compagno d’Università Giovanni Battista De Rolandis, originario di Castell'Alfero (Asti), diedero vita all’embrione del primo tricolore… Furono infatti proprio loro ad unire il bianco e il rosso delle rispettive città (colori già radicati da tempo nei vari Stati Italiani e quindi rappresentanti la storia di tutta l'Italia) al verde, colore della speranza in un'Italia unita e prospera, e forse questi due studenti non immaginavano quello che successe dopo...questi tre colori divennero presto i simboli di una rivolta che animava e univa ormai tutta l'Italia: il Risorgimento.E’ infatti il 1821 quando, durante i moti alla Cittadella di Alessandria, il Tricolore sventola per la prima volta nella storia risorgimentale e dieci anni dopo sarà Giuseppe Mazzini a sceglierlo come emblema della Giovine Italia.Durante le Cinque Giornate di Milano nel marzo del 1848, il re di Sardegna Carlo Alberto assicura al Governo provvisorio lombardo che le sue truppe, in aiuto per la prima guerra d'indipendenza, avrebbero marciato sotto le insegne del Tricolore, con lo stemma sabaudo sovrapposto sul bianco. Nel 1860 il tricolore venne scelto come bandiera dal Regno delle due Sicilie, con lo stemma borbonico sovrapposto sul bianco; infine, quando il 14 marzo 1861 viene proclamato il Regno d'Italia,esso, per consuetudine, continuò ad essere la bandiera nazionale.Ma è solo con la nascita della Repubblica e con relativo decreto legislativo del Presidente del Consiglio (12 giugno del 1946), che si stabilì ufficialmente la foggia della nuova bandiera che in seguito venne confermata nella seduta del 24 marzo del 1947 dall'Assemblea Costituente e inserita pertanto nell'articolo 12 della Costituzione.I colori citati nel testo erano: verde prato brillante, bianco latte e rosso pomodoro.Forse i nostri artisti non si sono mantenuti “fedeli al testo” ma, avendoli invitati a creare qualcosa d’ispirato al tricolore, il nostro intento non era fare una mostra “storica”, ma creare diverse interpretazioni contemporanee del tricolore e farci raccontare delle storie in cui l’Italia assumesse il ruolo di “teatro stabile”; con attori, scenografie, comparse. Ciò che si vuol narrare è 'la nostra immagine e il nostro modo di pensare' .Ricordiamoci infatti che è del ‘700/’800, con sconfinamenti talvolta agli inizi del ‘900, il fenomeno detto del “Gran Tour “ quando moltissimi personaggi, dai principali stati europei, giungono in Italia per trarre ispirazione per le loro opere ; solo per citarne alcuni: gli inglesi Shelley, Byron, Dickens, Browning; i francesi Montesquieu, De Sade, Chateaubriand, Stendhal, Flaubert, Proust; lo spagnolo Goya ecc.. Questa “moda” era dettata dal fatto che si attribuiva innegabile importanza all’immenso patrimonio artistico presente nella nostra piccola ma feconda penisola. Ancora oggi i nostri artisti, pur senza spostarsi, ma “viaggiando mentalmente”, fanno una sorta di Grand tour riuscendo a restituirci, tra una vena di sarcasmo e una di tristezza, tanti “quadri” del nostro bel paese.Sono i vizi e le virtù degli italiani, ben rappresentate nell’opera di Cristian Ferrari (Inganno), quelle che “scendono in campo”, attese ed osannate dalla folla(Mondiali 2004 di Massimo Zanti), con le scarpette tricolori dell’installazione Eppur ti amo di Emidio Cocchi o nella foto di Milena Incerti Medici dal titolo L’uomo che vende i milioni in cui predomina il copricapo di uno strano personaggio, che altri non è che un venditore di biglietti della Lotteria Italia. Si ricerca la fortuna come scappatoia, come speranza di nuova vita in questa Italia in mutande come recita il titolo della foto di Sergio Montagnani.Sì, è proprio la consapevolezza della continua lotta fra ricchi e poveri in cui è sempre il pesce più grande ad avere la meglio, che spinge la fantasia di Giuliano Iori. Egli con i suoi tre pesci rende ancor più accentuato il divario fra gli strati sociali che questa crisi sta contribuendo a rimarcare piano piano, tessendo una ragnatela che ci lascia senza fiato, come in un continuo stato d’apnea, ben rappresentato da Phliio Cremisi nella sua Masked Frog. E’ un tricolore succube dell’economia degli Stati Uniti, influenzato dalle ingerenze vaticane e colonizzato dalle neo-potenze asiatiche che si fa vessillo di una Little Italy (Luca Catellani), la quale si adorna di collane le cui perle recitano strofe di quell’inno ormai perso nella memoria del popolo (Ebba B).Forte è la componente critica rivolta alla politica; il nostro paese è visto come una marionetta i cui fili vengon tirati da più parti ma mai in maniera equilibrata ce lo mostra Giovanni Gurioli nel lavoro 1861-2011; il verde del nostro vessillo è visto come una “speranza saltellante”in Rana d’Italia di Alessandro Manfredi dove è appunto una ranocchia a rappresentarlo. Resta critica la situazione anche in Libero Stato di Oscar Baccilieri, dove la statuetta del Vaticano continua a consacrarlo come “Regno” dall’immutato grande potere nel nostro paese. Il dissenso all’influenza ancora imperante della chiesa cattolica nella vita social/politica del paese e ben chiaro in Losing your religion di Luiginessuno .Potenti ed influenti restano indubbiamente gli uomini politici dall’aspetto doverosamente impettito, nonostante tutto…è per l’appunto colto nel momento in cui si rassetta, annodandosi il papillon, il personaggio Allo specchio di Massimo Pedrazzi .Vi è poi l’immagine di un’italia martoriata, impersonificata dalla donna de L’ Italia s’è desta di Filippo Capperucci, disperata e col volto coperto come in Manca di Giancarlo Valentini. E’ un paese che non ha ancora superato gli orrori dell’ultima guerra, piange i suo caduti ed omaggia i prigionieri, come fa Simone Ferrarini, restati in campo di prigionia piuttosto che esser tacciati per fascisti e che comunque risente anche delle guerre a lei vicine e soffre per la perdita dei suoi uomini; lo testimoniano gli artisti Luca Fiandri, mettendoci in Allerta con il suo fucile tricolore, e Paolo Ferrante con Chiedimi le mani adesso.Il cuore Tricolore di Daniela Fantoni (Love Italy!)è “ancora aperto”, in cerca della sua metà, solo, ma fecondato da un serpente rosso sangue come ci mostra Antonio Faleti nel suo Resistere. Ma attenzione! quel flusso vitale animato dall’amore, che crea vincoli, se male incanalato può finire con l’uccidere, meglio zittire certe lingue poco opportune come ammonisce Beatrice Riva con il suo personaggio Messo a tacere. A chi rivolgersi adesso? Solo Dio ci salverà, ma ora purtroppo non può perché il suo corpo è inchiodato all’asta della bandiera che diviene Un tricolore in croce per Diego Borghi e la grazia divina quindi? Per il momento pare addormentata sulle rive del mare (Il sonno di Beatrice di Emanuele Puzziello) anche lei in attesa di tempi migliori...Per fortuna “la rivoluzione non russa... “e la rabbia sentita verso la società è ancora un sentimento troppo opprimente, una consapevolezza che fa sì che i giovani in particolare, ne rifiutino le regole, che la mandino a “farsi benedire” alzando il dito medio, come fa l’ irriverente giovane dell’opera di Marika Santoni (La povera Italia)o si sfoghino servendosi di un rotolo di carta igienica tricolore dal titolo Utile ma precario (Alessandro Giordani)per non finire omologati in uno sterile gregge di pecore, simulazione dell’attuale il popolo italiano, quale quello di Manuel Portioli dove sono quelli che se ne vanno ad esser “fuori”dal’opera. Accanto “a chi se ne và” c’è anche “chi entra”, ricordiamo infatti che il flusso migratorio che ha conosciuto lo stato italiano negli ultimi decenni è un fenomeno senza precedenti, ed ha avuto più di una ripercussione sull’ambiente; se potessimo vedere questi flussi dall’alto, in una prospettiva “a volo d’uccello”, probabilmente ci apparirebbero come ce li disegna Corrado Tamburini (Mano Aperta).
Con l’aumentare della popolazione, emerge sempre più, il tema social/politico dei “rifiuti” in La gente non ne ha più di Anna Farina e quello dell’Italia come cantiere sempre aperto nel segnale lavori in corso reinterpretato da Mirco Denicolò. Sentita è anche la questione “ambiente”; Matteo Beltrami con C’è bisogno d’acqua in cui ci dà un’immagine di un albero all’apparenza simpatico, privo però di chioma e con le foglie di questa sul suo tronco...scherzi delle azioni umane che si ripercuotono in natura...Maria Chiara Pruna ha Sentimenti da ritrovare; la sua bandiera non sventola, è un’immagine fissa e scolorita che rimanda ad un paese altrettanto immobile e spento che tristemente si trascina mentre lì, a disposizione, c'è tutto il necessario per ricostituire una realtà viva e vitale che faccia “sventolare” nuovamente il futuro. Unita alla Pruna in questa consapevolezza vi è Marcella Giovanardi (Ti-Coloro) che sottolinea l’ambivalenza materico-umana dei rifiuti intesi sia come oggetti fisici di cui liberarsi, ma anche come persone (mafiosi, politici corrotti, pedofili ecc....). Non mancano però artisti che interpretano la bandiera con divertimento e leggerezza; anche se con un pizzico di amarezza, riesce ugualmente a strapparci un sorriso lo “sciatore trattenuto” di Fabrizio Azzali (Easy Money)come i gufi buffi impilati nel Totem di Gianni Borragini; anche se visibilmente provata, ci sorride ancora ammiccante tendendoci le braccia, la Sciantosa di Leo Bellei, divinamente Italia.Si ispira ad un grande del passato Maurizio Mantovi con il suo Nuovo Rinascimento rilettura di un’opera del Caravaggio ed anche L’Assunta di Giuseppe Polverari ricorda le pale d’altare cristiane con l’aggiunta però della nota del vestiario che serve ad attualizzarla. Di sapore più intimista è invece il ritratto tr(u)e colors di Cristina Iotti come anche l’ispirazione al “pensatore” di Mauro Pifferi dal titolo esplicativo: Povera Italia.Leziosi nei loro particolari sono Tricolore-Tre colori dell’Italia (Camme), Preservit (Luigi Lanosi Giada),Il Tricolore nel cuore (Lino Borghi) e Boxing Italia (Silvia Anselmi)che, accomunati dal formato “in scatola”, commentano, l’uno con materiali materici come le candele, l’altro attraverso i profilattici ed il penultimo con i cuori in ceramica raku, i colori del nostro vessillo. Nell’opera dell’Anselmi, la bandiera logora è in contrapposizione all’Italia sagomata con il filo di ferro, materiale forte, a rappresentare la forza e la volontà di reagire.
Rimane piccola, piccola nelle zampe di una scimmia che guarda una croce bianca il tricolore di Reve (Senza titolo), mentre è una bandiera nostalgica quella di Antonella De Nisco (Bandiera/Sposa), ricordo di un amore sospeso/irrisolto del nostro paese “mal diviso”.Ma esiste anche un italia dei bambini e della loro voglia di giocare come testimonia Stefania Malferrari con le sue “leggere” silhouette tricolori (Scucita), Pupazzi My Toys con i personaggi fumettistici di Dolcetto, scherzetto o tricolore?, Marco Demis con.... e Glenda b (Cosa ci resta) anche se la sua bimba, incarnazione dell’Italia, è “sciupata”e stringe nelle mani i simboli di corruzione (denaro) e malaffare (manette) mentre ci guarda con un’espressione assente, vitrea.Sono infine vere e proprie texture le superfici di Souvenir Ditalidi Vittorio Brocadello, simpatico gioco di parole fra titolo e opera, costruita interamente servendosi di ditali smaltati, la sovrapposizione di giornali (Ailati) di Sebastiano Cantelli ed il mosaico di Polaroid frammenti di (tri)colore di Alan Marcheselli dall’indubbia eleganza.
Forse quello che ci manca è un’iniezione, anzi una flebo di patriottismo ed ottimismo, quindi potremo accomodarci sulla sedia a rotelle di Zazzaro (Fisiopatologico), rilassarci, aprire il nostro Ricettacolo dei sogni (Patrizia Rampazzo) lasciarlo vuoto, farci compenetrare le membra e la mente da forme nuove,come ci suggerisce Luisa Reggiani (RGW), leggere ed ariose, ritrovare i sapori, gli odori che sentiamo quando siamo A casa (Fabio Boni) e provare, magari servendoci di un Generatore di movimento (Silvio Sala,) a cambiare prospettiva... (Mutazioni Prospettiche di Ersilia Sarrecchia)chi sà che ne salti fuori qualcosa di buono!?

 

CHIARA MESSORI

My ToYs XMAS stickers!

- 26 novembre 2011 -

LUNE IN ROCCA: live painting a S. Martino in Rio (RE)

26 agosto 2011

FIUMI di VISIONI: Live painting al Museo del Po di Boretto

30 Luglio 2011

I COLORI DELL'UNITA' : mostra collettiva a STELLA CILENTO (SALERNO)

23 luglio / 20 agosto 2011

Sabato 23 luglio 2011presso l’edificio scolastico “Rosa Niglio Itri” di Stella Cilento, con il patrocinio della Provincia di Salerno, dell’ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e del Comune di Stella Cilento, sarà presentata una grande installazione per ricordare il centocinquantesimo dell’Unità d’Italia, dal titolo I COLORI DELL’UNITA’, per la quale un nutrito gruppo di artisti, provenienti dalle varie regioni italiane,ha dialogato a distanza sul tema dei tre colori della nostra bandiera nazionale, producendo –mediante differenti linguaggi visivi- un contributo collettivo e unitario di riflessione storica ed estetica.

 

ANT WORK 2011: giovani produzioni in rete tra Reggio, Modena e Parma

PARMA Hub cafè - 9 luglio 2011/ 15 agosto 2011

UN'ALTRA PARTE: mostra collettiva

Ragazzola (PR) corte "Le giare" 25-26 giugno 2011

"My ToYs stickers wall" + " superheros' closet"

- gennaio 2011 -

Decorazioni adesive, realizzate con Manuel Portioli, per Reggio Comics 1 (via emilia s.pietro 50) a Reggio Emilia

Installazione: "SALOTTO TRICOLORE"

- 3 gennaio 2011 -

Presso la vetrina dell'ufficio Iat (informazione accoglienza turistica) di Reggio Emilia in via Farini

Rassegna stampa "SALOTTO TRICOLORE"

 L'idea del salotto tricolore, va affiancata a quella decisamente più
 istituzionale della "sala tricolore". Da una parte il simbolo dell'impegno
 civile della città contemporanea, stipulato, il 7 gennaio 1797 dai
 rappresentanti delle città libere di Reggio, Modena, Bologna e Ferrara
 per proclamare la Repubblica cispadana; dall'altra un'idea ironica e
 "scanzonata" sempre libertaria, ma volta ad accompagnare una
 possibile famiglia patriottica. Un possibile soggiorno, un lounge
 interamente costituito da arredamento tricolore; materiali disparati, in
 gran parte usciti dalla catena d'arredamento più famosa del mondo,
 giustapposti, in sintesi puntinista. Una democrazia casalinga formata da
 composizioni di oggetti, "comfort", luoghi comuni, conquiste dei
 rappresentanti della più piccola e dinamica cellula di vita sociale: la
 famiglia.
A partire dalla scorsa estate ANT WORK coinvolge un centinaio di giovani artisti di Modena, Reggio Emilia e Parma nella realizzazione di produzioni multimediali originali in uno spirito di cooperazione e condivisione.
Il lancio di ANT WORK avvenuto la scorsa estate, grazie anche al patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia Romagna, ha messo in moto un’importante macchina creativa di idee, risorse, reti, persone e luoghi, nel campo dell’arte e della comunicazione valorizzando i giovani talenti e incrementando percorsi di ricerca locale.

Mostra collettiva SNOWFLAKES

Snowflakes

Mostra collettiva a CSArt (via s.pietro martire 16/a) a Reggio Emilia

Da sabato 11 dicembre 2010 a sabato 15 gennaio 2011

 

orari di apertura:dal lunedì al venerdì 9.30-12.30

15.30-18.30 (festivi su appuntamento)

per info: 0522 1970864

info@csart.it

 

 

 

Mostra collettiva ANT WORK

Mostra collettiva ANT WORK allo spazio GERRA (piazza xxv aprile); Reggio Emilia (16 luglio/15 agosto 2010)

 

http://www.spaziogerra.it/2010/07/04/ant-work-mo-re-pr/